A giorni avrebbe compiuto 77 anni. La sua azienda era radicata nell’economia cittadina e alla città lui aveva sempre dato sostegno con iniziative e contributi
TERAMO – Era persona per descrivere la quale bastava un solo sostantivo: lo stile. Aveva stile nella vita professionale, aveva stile nei rapporti umani, aveva stile nell’esserci senza apparire. Era lo stile in persona, l’ingegnere Ennio Marcozzi, scomparso oggi all’età di 76 anni (nel avrebbe compiuti 77 il prossimo 19 febbraio) ed era costruttore che non amava la ribalta.
Eppure la frequentava da decenni. Con la sua professione, con la sua impresa solida e organizzatissima, con il suo essere teramano. Era stato, tra gli ultimi incarichi, presidente dell’Api Edil Teramo e aveva spinto e sponsorizzato la nascita del consorzio di imprese Rennova, un’idea di condivisione di risorse ed esperienze tecniche tra 10 imprese teramane, protagoniste di grandi appalti nella regione. Perchè l’ingegnere aveva visione di insieme e per l’insieme della sua città. Si era speso con tutta la sua azienda nelle migliori costruzioni edili, private e pubbliche, ma anche per il recupero di strutture storiche cittadine e tra queste la Fonte della Noce.
Nello sport aveva sempre garantito il suo sostegno, soprattutto quando c’era da… ricostruire: vedi la sponsorizzazione coj il consorzio Rennova della pallacanestro di serie B e con la Marcozzi Costruzioni il Città di Teramo della ripartenza dalla Promozione. Nel tempo ha cresciuto eredi che potranno contare su solide basi imprenditoriali, con bagaglio umano e professionale importante, a partire dai figli Lisanna e Gian Michele, e il nipote Enzo. Ci lascia un teramano che ha inciso, e tanto, nel tempo del boom delle costruzioni e sull’economia della città, e anche per questo il vuoto sarà incolmabile.
L’addio all’ingegnere è previsto nella camera ardente allestita nella casa funeraria Petrucci Carlo a Villa Pavone. I funerali si terranno domani, domenica 21 gennaio, alle 15, nella Cattedrale di Teramo. Alla moglie Cetta e ai famigliari giungano le condoglianze del nostro quotidiano.